La VI sezione della Cassazione, con la sent. n. 18854/2023, torna sulla condizione di incompatibilità prevista dall’art. 39 comma 1 del D.lgs. n. 231/2001 ed esclude l’ammissibilità del ricorso promosso dai difensori nominati dal legale rappresentante dell’ente destinatario del sequestro preventivo d’urgenza convalidato dal GIP presso il Tribunale di Roma, nonché indagato del reato presupposto dell’illecito amministrativo contestato.

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