In data 24.4.2025 la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con ordinanza numero 10864 si è pronunciata sul caso di un lavoratore dipendente che era stato licenziato per avere – dopo un intenso scambio di e-mail con l’A.D della società – denunciato al comitato anticovid e al presidente della società una scorretta applicazione dei protocolli di sicurezza. Nel giudizio di merito, il lavoratore aveva ottenuto l’annullamento del licenziamento, con la mera tutela indennitaria, avendo i giudici dell’appello ritenuto sussistente il fatto contestato.
La Cassazione, invece, ha accolto il ricorso presentato dai legali del lavoratore, richiamando la propria giurisprudenza in materia di diritti di critica e di tutela del whistleblowing. Ed invero, la qualificazione della condotta del dipendente come attività di whistleblowing ha avuto un ruolo centrale nel caso di specie.
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